giovedì 14 novembre 2019

Acqua Alta a Venezia

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Allagata la Basilica di San Marco: sommerso il Nartece 
È la sesta volta in 1200 anni. Danni ai mattoni e alle colonne dell'edificio .

 L'acqua alta a Venezia non ha risparmiato la Basilica di San Marco, allagata per la sesta volta in 1200 anni. La marea a 127 centimetri ha invaso il Nartece, la parte iniziale della chiesa, sommerso con 70 centimetri d'acqua, con possibili danni ai mattoni e alle colonne dell'edificio oltre ai marmi recentemente sostituiti. E stanotte l'acqua potrebbe salire ancora a 140 centimetri. La procuratoria della Basilica ha già predisposto turni di guardia per difendere la cattedrale, quanto più possibile, dall'eccezionale acqua alta delle ultime ore .  

Il nartece, già inondato e danneggiato lo scorso anno, viene allagato da maree superiori ai 110 cm ma fino a 150 cm resta al sicuro il resto della Basilica, la parte dedicata alle funzioni religiose e al culto. Esiste un sistema di protezione dall'acqua, che, in casi come questo, risale dai tombini e dagli scoli, ma è in grado di proteggere la Chiesa solo con maree inferiori agli 85 centimetri. 


 "Noi cerchiamo di limitare il danno - ha precisato Pierpaolo Campostrini, Procuratore della Basilica - ma non abbiamo sistemi di difesa quando l'acqua è così alta, se non parziali e in alcune zone, per esempio nella cappella Zen con paratie mobili; abbiamo altri strumenti di difesa passiva con paratoie che sono state spostate e adeguate, e con pompe in funzione. Però questo è largamente insufficiente quando l'acqua è a quell'altezza". 


 Per quanto riguarda il nartece, l'allagamento "genera danni per capillarità" nei mattoni - ha spiegato Campostrini. "Un terremoto o un crollo di un edificio sono evidenti, ma un'invasione mareale ripetuta come questa accresce il danno che è subdolo, perché nascosto. L'acqua va via ed evapora, ma il sale rimane dentro". Per il nuovo picco previsto questa notte, Campostrini ha detto che "il Proto starà stanotte in Basilica con le nostre maestranze finché l'acqua non scende. Le previsioni hanno una loro incertezza, le cose potrebbero andare meglio ma anche peggio, quindi il monitoraggio visivo deve essere continuo. Faremo quel che possiamo fare in attesa che lo Stato adempia alle sue promesse, il che vuol dire il Mose e l'impermeabilizzazione della piazza", ha detto, "anche perché il tempo non è una variabile indipendente, una protezione tra 10 anni non è la stessa cosa che averla domani, e l'invecchiamento della basilica ad ogni acqua alta aumenta".   


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